Dopo avervi presentato il libro fisarmonica di Nausica inaugurando questa nuova rubrica vi presento oggi un nuovo racconto ideato e illustrato da Tiziano.
“Lego in battaglia” è il titolo della storia nata dall’incontro di alcune passioni di mio figlio: i Lego, il disegno e le avventure belliche.
E’ una battaglia che sebbene sembri essere truce e sanguigna in realtà è meno cruenta da come appare. Se non mi credete lo scoprirete leggendo le brevi didascalie che accompagnano le immagini.
Un ultimo dettaglio prima di lasciarvi alla lettura. Un dettaglio doveroso, utile per comprendere il perchè di questa new entry nel blog.
“Ubuntu” (è così che si chiama la rubrica) è un termine africano che vuol dire “umanità verso gli altri”. La parola esprime il legame universale che ci unisce perchè “io sono ciò che sono per merito di ciò che siamo tutti”. I miei bambini hanno voluto realizzare questi semplici lavori perchè grati nei confronti di tutte le storie che hanno letto e che li stanno formando così utilizzando parole, immagini e tanta fantasia i bambini mantengono vivo un legame verso tutto ciò che contribuisce alla loro crescita.
E ora preparatevi a vivere un’esaltante avventura.
Nella base militare americana un gruppo di soldati assetato di potere e vendetta organizza un nuovo attacco. Il Giappone è il loro bersaglio. Sono armati e arrabbiati anche se qualcuno si diverte a sdrammatizzare la situazione intonando un allegro motivetto: <<Andiamo a comandare….>>.
Aerei e navi partono in direzione del Giappone. L’adrenalina è alle stelle: il rombo dei motori aerei e il frastuono delle eliche colma i cieli mentre nel mare lunghe scie bianche dimostrano il passaggio delle flotte marine.
Intanto nella base giapponese giunge la notizia dell’attacco americano. Si cerca di mantenere la calma e di mettere in atto il piano escogitato per casi come questi. Con intrepido coraggio i soldati giapponesi vanno incontro al nemico sfidando spari di fucili e mitragliatrici.
La guerriglia è al culmine della battaglia. Spari, fuochi, esplosioni irrompono nella città ma dopo il panico generale qualcuno nota che…
I missili sono liquirizie, i proiettili sono caramelle e che tutto ciò che sta macchiando i volti dei soldati non è sangue ma cioccolato… e anche molto buono.
I giapponesi vogliono trovare una spiegazione a quello che sembra essere uno scherzo. Salgono su una gip e si dirigono sul luogo bellico.
Arrivati alla base giapponese attaccano gli americani salvando gli amici rimasti feriti ma non gli resta che arrendersi. Gli spari però sembrano emanare uno strano odore… no! Non è dinamite ma è… è zucchero!
I soldati americani avevano teso una trappola ai giapponesi che in passato avevano attaccato la base statunitense con dello zucchero filato con il tragico risultato che tutto era diventato appiccicoso. Ma veramente voi credevate che i Lego potessero essere violenti? In realtà sono solo molto dispettosi e soprattutto golosi.
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