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Spesso si ha la convinzione che la lettura sia una pratica da svolgere in completa solitudine, che sia implicito il fatto di isolarsi dal mondo circostante per immergersi tra le pagine di un libro. Di fatto è così, ma una nuova idea di concepire l’azione letteraria sta prendendo il sopravvento e si chiama “Little Free Library”. Il movimento culturale nato nel 2009 in America per volere di Todd Boll ha rivoluzionato ciò che in molti credevano ormai assodato.

Il progetto infatti prevede l’installazione di una deliziosa casetta di legno all’interno di parchi, ville, piazze di paesi e città, contenente un cospicuo numero di libri che liberamente chiunque può prendere in prestito. Grandi e piccini hanno così la possibilità non solo di usufruire gratuitamente di testi che senza una scadenza temporale possono portare indietro, ma sono soprattutto invitati a socializzare fra di loro usando il libro come un nobile pretesto per dialogare, conoscersi e condividere pensieri e opinioni prendendo spunto dai volumi presenti nella mini biblioteca.

Un altro grande pregio dell’iniziativa è quello di consentire agli abitanti che vivono nell’area dove la casetta è installata di donare un’identità agli spazi che essi frequentano cogliendo l’occasione di integrarsi nello stesso luogo in cui si passeggia, si porta a spasso il cane, si fa jogging, si gioca con il proprio figlio, eccetera eccetera.

La lettura condivisa è un’opportunità unica e imperdibile per superare l’individualismo solitario. Attraverso la scelta di un libro, l’interpretazione di esso e il modo di leggerlo si può uscire fuori dall’anonimato che in qualche modo la società ci ha imposto. Il materialismo ha tentato di classificarci senza distinzione alcuna, in una massa di consumatori pronti a riempire le gallerie dei centri commerciali e perderci nel vuoto di contenuti che offre l’estenuante offerta di cibo, abbigliamento, oggetti e via dicendo. Nella deprimente ricerca di soddisfare bisogni indotti rischiamo di ritrovarci infelici, perdendo di vista la bellezza d alcune semplici cose. La lettura è una di quelle.

La Little Free Library (forse inconsapevolmente) mette in discussione il concetto di consumismo, non a caso il funzionamento del movimento si basa sulla libera donazione di libri. Semplici cittadini, librai, editori, insegnanti, bibliotecari, giornalisti e molti altri possono rifornire le mini biblioteche con l’unico obiettivo di offrire senza alcun fine di lucro ciò che in precedenza era in suo possesso. Per tutte queste ragioni e per molte altro ancora ho deciso di aderire al progetto. Poco più di un anno fa, grazie all’approvazione dell’amministrazione comunale e al fondamentale aiuto da parte di mio marito, costruttore delle casette, ho installato cinque mini biblioteche nel territorio di Cavallino, in provincia di Lecce, ricevendo consensi e spontanei entusiasmi da parte dei cittadini che prima di conoscere la “Little Free Library” frequentavano di rado la biblioteca comunale e partecipavano scarsamente agli eventi culturali.

Mi sono interrogata sul perché di questa evidente forma di allontanamento dalla lettura e ho pensato che fosse giunto il momento di concepire nuovi modi di avvicinarsi alla cultura, di concretizzare strategie differenti per promuovere la lettura, evitando di cadere nell’indottrinamento scolastico e nella pedanteria dell’intellettuale. Occorrerebbe comprendere che l’erudizione può e deve diffondersi al di là dagli ambienti convenzionali affinchè l’essenza del sapere possa librarsi nell’aria.

Sulla scia di queste mie umilissime idee sono stata invitata a riproporre il progetto a Lecce presso l’ ”Oratorio don Pasquale”; a Caprarica all’interno dell’ampio giardino dell’asilo nido comunale “La Tartallegra” e sulla spiaggia del Lido Gandoli, marina di Leporano, a Taranto (iniziativa resa possibile grazie alla sinergia dell’associazione “Made in Taranto”, #noiciproviamo e il Negozio Wind di Viale Liguria). Il successo che ne è seguito è stato del tutto inaspettato,

l’attenzione da parte della stampa locale e nazionale, la partecipazione da parte dei cittadini, le donazioni sempre più numerose non hanno fatto altro che trasformare le mie ipotesi in teorie e hanno contribuito a convincermi sempre di più che la lettura quindi la cultura siano gli unici veri pilastri per una società democratica.

Articolo apparso su Disconnessa Sempre

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